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Sull'esercizio conoscitivo della letteratura, sull' "onestà" nell'interrogazione appassionata e totale della realtà si accorda il "canto a tre voci" di Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Lalla Romano, mutuando l'espressione da quella "fuga", da quel "religioso idillio" del Canzoniere sabiano in cui l'autrice dell'Isola di Arturo coglie il senso dell'esperienza del poeta triestino, toccando al tempo stesso le note fondanti di questa ideale partitura comune. Il senso acuto della realtà, pur nella più ardita delle finzioni, il costante ripensamento di sé e delle ragioni della propria arte, la vocazione a ritrarre nel proprio mondo narrativo lo svolgersi dei destini umani alimentano la comune linfa di una militanza intellettuale da cui si snodano poi i diversi percorsi letterari delle tre autrici