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Il viaggio è un percorso spazio-temporale, ma anche una ricerca dell'ignoto che ci portiamo dentro. Questo libro è un viaggio alla ricerca di quelle radici sensoriali ed emozionali legate alla sfera della nutrizione, in apparenza poco nobili, che tuttavia connotano fortemente l'identità di un popolo, della sua storia e della sua cultura. La legge biologica della necessità vitale di energia nutritiva postula il corollario del valore del cibo anche sotto l'aspetto della comunicazione e la sua elaborazione gastronomica, come la lingua, si sviluppa e modifica sussumendo le esperienze nuove o provenienti dall'esterno. La Madre-Terra diviene così Cibele, Demetra, ma anche la madre di Dio o S.Agata o S. Lucia o la Madonna delle Milizie e mantiene forte la connotazione del "femminile" immanente nel significato stesso del "dare vita" e del "nutrire". La triade grano, vino, olio, che caratterizza le coltivazioni mediterranee, sacralizzata dal cristianesimo, ha rappresentato il lievito della civiltà odierna, ma rimane l'archetipo culturale, nato nel crogiolo di diverse etnie, che ha avuto il suo epicentro in quel triangolo aureo al centro del Mediterraneo che è la Sicilia.