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L'area del Capo Pachino presenta le caratteristiche di un'originale quanto controversa stratificazione storica. Alle sue evidenze archeologiche e alle peculiarità ambientali, fanno da contraltare i pesanti interventi che sulla spinta dell'abusivismo della fine degli anni '70 hanno in parte compromesso l'originaria unitarietà paesaggistica. Si sono pertanto proposte alcune considerazioni incentrate su una lettura di lungo periodo delle vocazioni territoriali dell'area, cioè sulle persistenze storiche ed ambientali e sulle discontinuità legate sia alle attività agricole tradizionali (il paesaggio agrario "costruito") che su quelle dell'agricoltura in serra. L'approvazione delle linee guida al PRG hanno così presentato l'occasione per ripensare il destino del territorio, evocandone le sue vocazioni (agricoltura, storia, ambiente, paesaggio) e legandole al tema della sostenibilità: uno dei rari momenti in cui il ruolo dello studioso si abbraccia con quello dell'amministratore locale. Ne viene fuori una lettura che assegna ai beni ambientali e culturali un grande ruolo di sviluppo, incentrato sulla sostenibilità come strumento per superare l'attuale crisi.