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La monacazione più o meno accettata dei figli ultrageniti, esclusi dal mercato matrimoniale, rientrava tra i meccanismi strategici di consolidamento e di allargamento del potere familiare. Doti di paraggio e/o spirituali accompagnavano i cadetti verso una sorte che li destinava alla penombra. Vittime sacrificali privilegiate di questo sistema rimanevano certamente le donne, da sempre destinate al ruolo riproduttivo, o al silenzio perché è le maledette figlie femmine rovinano i casati. Per nobili rampolle e per figlie di nuove borghesie rampanti il dettame aut virum aut murum diventava una regola che non ammetteva eccezioni. Quando la claustrale, però, non si compiaceva di interpretare il potere della famiglia, o non si rifugiava nel miraggio di giungere alla 'santità', o semplicemente non si contentava dei piaceri, i soli consentiti alle monache, della conoscenza e della cultura, allora scattava la molla della ribellione.