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Alessandro Tasca Filangeri di Cutò, il "principe rosso", come fu soprannominato, per le sue idee socialiste è un personaggio complesso, ignorato per lungo tempo, pur avendo tutti i requisiti per essere considerato un "eroe", per i suoi ideali e per lo slancio con cui li difese. Egli fu anticonformista, trasgressivo, sempre pronto ad avversare ogni forma di banalità e mediocrità del pensiero e dell'azione. Il paradosso del suo comportamento sta nel fatto che egli fu, contemporaneamente, un socialista convinto e un possidente aristocratico. Sperperò tutto il suo patrimonio, forse in modo sconsiderato, secondo il comune buon senso, per combattere lo sfruttamento e le prevaricazioni nei confronti delle classi operaie, deboli e sfruttate nel contesto sociale tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Ed è proprio per questo che merita di essere ricordato.