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Tra 1870 e il 1920 l'Occidente assoggettò militarmente e politicamente l'intero pianeta, realizzando la prima globalizzazione dell'economia ma segnando nel contempo un'insanabile frattura tra Nord e Sud del mondo e ponendo le basi di uno "scontro di civiltà" che ha provocato i genocidi e i massacri del XX secolo. Grazie ad una sintesi efficace, che coniuga il fascino della narrazione con il rigore storiografico, il volume offre un'interpretazione aggiornata della competizione apertasi a cavallo tra due secoli, tra vecchie e nuove potenze per la conquista di colonie e per il controllo di zone d'influenza che finì per destabilizzare le relazioni internazionali e scatenare la prima guerra mondiale.