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Laboratori di quartiere, passeggiate con l'assessore, bilanci partecipativi, giurie di cittadini: sono alcuni degli strumenti che le amministrazioni locali possono decidere di usare per coinvolgere i cittadini in qualunque decisione difficile o importante che non vogliono o non possono prendere da soli. Si dice in genere che si tratta di "democrazia partecipativa", ma raramente ci si interroga su cosa si intenda davvero per democrazia, e cosa per partecipazione: stiamo pensando di abbandonare la rappresentanza e sostituirla con qualcosa di nuovo? Stiamo rafforzando le nostre istituzioni, o le stiamo mettendo in mano a cittadini ignoranti e facilmente manipolabili? Stiamo risolvendo una volta per tutte i dilemmi e i paradossi della democrazia? Stiamo trasferendo potere decisionale o costruendo artificialmente un consenso impotente? Partecipazione, deliberazione, governance e democrazia sono al centro delle riflessioni di questo volume, che fa dialogare la scienza politica di ieri e di oggi con le pratiche amministrative ispirate dal basso da cittadini e amministratori e con le salvifiche promesse delle società di consulenza che queste pratiche inventano e gestiscono.