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La traiettoria di sviluppo della piazza bancaria e finanziaria svizzera parte da molto lontano, da quando, già nel Cinquecento, banchieri di Basilea e di Ginevra si occupavano di gestione patrimoniale sulla base di un principio di discrezione a protezione del cliente, poi conosciuto, a partire dal primo dopoguerra, come "segreto bancario". Tale denominazione è divenuta corrente benché fuorviante, perché lascerebbe intendere una tutela delle banche stesse, quando invece si riferisce alla salvaguardia della sfera privata dei clienti. Tali problematiche, oggi di stretta attualità, sono inserite all'interno di un percorso che muta nel tempo e nell'interpretazione. La chiave di lettura economico-istituzionale si presta con grande efficacia per leggere storicamente il processo di "governanza territoriale" che ha permesso all'economia svizzera di svilupparsi, con caratteristiche del tutto peculiari, in un campo di forze in continuo movimento. Gli attori di questo processo - banche e operatori finanziari - si muovono in un quadro mutevole di regole date dalle istituzioni locali e nazionali, a loro volta sempre più messe a confronto con il contesto della globalizzazione.