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Il cocktail che Roosevelt offrì a Stalin, che Krusciov definì "l'arma più micidiale degli Stati Uniti", che costò al candidato Jimmy Carter una serie di perfide battute e corsivi ironici, che fu citato da Cole Porter in una sua celebre canzone, che ispirò designer quali McConnico e Lalique, senza contare gli scrittori (da Pearl Buck a Maugham, da Jack London a Hemingway) e il cinema, è stato a buon diritto definito da qualcuno "un elemento imprescindibile nel quotidiano e nell'immaginario degli americani". In questo libro, documentatissimo eppure lieve e ironico, l'autore ci accompagna nella lettura e nell'interpretazione di un fenomeno intrigante, che "offre scelte a trecentosessanta gradi a chiunque voglia guardare dentro (o attraverso) il proprio bicchiere". Prefazione di Umberto Eco.