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"La responsabilità dello scrittore", il testo sinora inedito in italiano della conferenza tenuta a Parigi nel 1946 in occasione della prima riunione dell'Unesco, illustra, nei termini chiari e incisivi propri di una comunicazione orale, la svolta profonda compiuta da Sartre nel giro di pochi anni: dalla concezione dell'esistenza come contingenza, e dunque come problema individuale, alla maturazione di una filosofia che si propone di tenere insieme il punto fermo dell'irriducibilità di ogni singola esistenza e una incandescente tensione sociale. Ricostituendo il legame con una tradizione tipicamente francese che tocca l'apice con Zola, nella "Responsabilità dello scrittore" Sartre delinea quella che sarà la nota teoria dell'"engagement" dell'intellettuale. Sin dal momento in cui decide di mettersi davanti al foglio bianco, lo scrittore è costretto a compiere una scelta e, in un mondo in cui la comunicazione va assumendo una dimensione planetaria, non ha più nemmeno l'alibi dell'ignoranza: tacere un'ingiustizia significa rendersene complici. "La responsabilità dello scrittore" serba intatta a più di sessant'anni dalla stesura la propria freschezza comunicativa ed è in grado di trasmettere ancor oggi al lettore la genuina passione culturale e sociale che animava l'autore.