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"Kintsugi è il nome di un'antica arte giapponese per riparare un prezioso vaso rotto saldando i cocci con oro e evidenziandone le fratture. L'oggetto riparato diventa unico, irripetibile e aumenta la sua preziosità. Non conoscevo la parola e l'arte a cui si riferisce, me ne parlò un'amica che, a pochi mesi di distanza, ha perso suo marito e il loro unico figlio. Ecco, per me l'oro con cui tenere insieme i cocci rotti della mia vita sono i ricordi, ma questo oro costa carissimo. Lo scorgi all'improvviso in un volto, in una voce, in un oggetto e ogni volta è come una trafittura. I ricordi non sono consolatori, non leniscono. Sono come il sale su ferite aperte. Ti parlano di qualcosa che è esistito ma non tornerà più. Certificano il non ritorno, l'irrimediabile, l'irreparabile. Eppure sono preziosi e prezioso è il dolore che li accompagna, come un tributo da pagare per essere a loro sopravvissuti." (L'autrice)