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Mario Dondero conosce, come pochi, l.arte della vita. Non le durezze, le asperità, gli infingimenti, le delusioni, che a volte l'attraversano. Ma la semplicità nascosta che la vita a volte ci offre e che raramente sappiamo gustare. "La semplicità è il risultato di un percorso, più che un inizio", dice Dondero. La sua fama è soprattutto legata a un'immagine che ha fatto il giro del mondo e da cui Alain Robbe-Grillet disse che era nato ufficialmente il Nouveau Roman. Ci incontriamo ad una cena, con altri amici, a casa di Tullio Pericoli. Mario è un catalizzatore. Seduto al tavolo, alla fine della serata, tra le posate, i bicchieri, i piatti, improvvisa due o tre canzoni. Canta con la postura di uno chansonnier. Senza base, senza musica. Con voce lieve intona due o tre antiche canzoni, che gli sono state richieste un po' per gioco. È nell.intrattenimento che Dondero sorprende. Conosce la leggerezza della conversazione. Conosce il ritmo della parola. Le pause. È cortese e piacevole. Solitario e amicale, insieme. Professione reporter. Cosa vuol dire andare e scattare? Cosa vuol dire viaggiare e sostare per quel tanto o quel poco che serve al mestiere? (A. Gnoli)