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Il tempo è un ente reale e subiamo i suoi effetti? Oppure è una misura inventata dagli uomini per meglio distinguere il passato, il presente e il futuro? Questo è un esempio dei tanti quesiti che si pone chiunque analizzi la vera essenza del tempo. Difatti, se consideriamo il tempo un ente che esiste in natura, a prescindere da noi esseri senzienti, in tal caso noi subiamo gli effetti del suo fluire; di contro, se il tempo è una convenzione del tutto umana, diviene una misura dei mutamenti a cui è soggetto il nostro fisico e tutto quel che ci circonda. Sicché i cambiamenti che con il fluire del tempo trasformano i nostri corpi e tutte le cose dell'universo non si possono addebitare al suo scorrere, bensì all'entropia. D'altro canto è innegabile che dal punto di vista fisico-chimico l'azione disgregante su tutto quel che esiste sia dovuta all'entropia. Essa agisce su tutte le singole particelle che popolano l'universo e costituiscono tutte le cose. Le particelle nel loro stato libero tendono ad aggregarsi e a legarsi tra loro, al fine di formare sistemi sempre più complessi, e tra questi anche i corpi umani. E poi, nel momento in cui raggiungono il massimo della complessità, rimangono in tale stato per un certo periodo di tempo e subito dopo iniziano a disgregarsi per ritornare a essere libere. Questi e altri aspetti della natura del tempo sono trattati in questo volume in maniera chiara e comprensibile. Con prefazione e postfazione di Margherita Hack.