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Attori, autori e registi teatrali, Enzo Vetrario e Stefano Randisi lavorano assieme dal 1976. Col Teatro Dagide di Palermo, la loro città, hanno condiviso fino al 1982 l'esperienza formativa del teatro di gruppo, orientando la propria ricerca verso l'improvvisazione, la drammaturgia collettiva e il teatro d'attore. Dopo l'esperienza artistica all'interno della cooperativa Nuova Scena, a Bologna, nel 1995 sulla scia del loro successo dall'omonima commedia di Roland Dubillard, hanno creato la compagnia Diablogues proseguendo una linea di indagine che li ha condotti alla piena maturazione di un fine artigianato teatrale, in cui lo studio della tradizione va di pari passo coll'invenzione di originali forme espressive. Il libro prende in esame una trentina d'anni del loro lavoro, soffermandosi anche sull'incontro determinante con maestri quali Michele Perriera, Beppe Randazzo e Leo de Berardinis, tessendo un racconto che è memoria appassionante di un'epoca di vivaci sperimentazioni. Attraverso una documentazione basata perlopiù sulle testimonianze dirette dei protagonisti e dei tanti partecipanti a questa avventura teatrale, si sviluppa un'analisi dell'arte di Vetrano e Randisi che oltre a dar conto dello sviluppo complessivo del loro lavoro, espone le circostanze materiali, storiche e sociali in cui hanno preso vita una poetica e uno stile peculiari, che hanno nell'umorismo e nel grottesco i principali punti di forza.