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"Intorno alla pietas per chi soffre, intorno all'amore, ma soprattutto alla natura del male e al perché del male. La natura del male poteva anzi fare da titolo del libro. Questo è un Paradiso perduto senza Satana primattore, come in Milton. Primattore è qui il male, la natura". Così Giovanni Orelli nella Prefazione. La poesia in prosa di Massimo Daviddi racconta gli sputi fangosi che affiorano nell'oggi da tempi remoti e oscuri, l'accendersi della fanghiglia, i "respiri afosi all'occhio dei presenti", gli "impasti originari" che emergono in "torture quotidiane" e che lavorano in noi con ostinazione, gli abissi che improvvisamente si aprono e hanno "parvenza di zanzara o mosca finita / sopra le serpentine elettriche".