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Ottorino Villatora presenta un artista rimasto "invisibile" al mondo, a differenza del più illustre Alberto, suo compaesano di Stampa nella val Bregaglia. Augusto Giacometti è ancora oggi quasi uno sconosciuto, nonostante le sue quaranta mostre personali allestite tra il 1910 e il 1987 e nonostante i numerosi studi, parziali per molti aspetti, consacrati alla sua vita e alla sua opera. L'autore propone qui il ritratto umano e critico del pittore svizzero, tenendo conto delle intime relazioni tra pulsioni individuali e soluzioni espressive, tra contenuti e forme, tra creatività e ambiente sociale.