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L'opera di Yasunari Kawabata (1899-1972) tende a conferire alla bellezza un valore assoluto che trascenda il tempo e lo spazio. Nel caso specifico di Mille gru e della sua continuazione, Il disegno del piviere, esse sono rappresentate da due giovani donne, Fumiko e Yukiko, le cui esistenze ruotano intorno al protagonista maschile, Kikuji, che sembra riflettere il punto di vista dello scrittore. Il giovane aspira alla purezza sopra ogni altra cosa, sentendosi irrimediabilmente prigioniero delle ossessioni di un passato ritenuto peccaminoso, dunque rifiutato. Il suo "bisogno di verginità" è reso ancora più evidente ne Il disegno del piviere quando, dopo le nozze con Yukiko, decide più o meno coscientemente di astenersi dai rapporti sessuali con lei, inaccessibile nella sua purezza e nella sua bellezza. Kawabata utilizza dunque le figure femminili per dar corpo al proprio concetto di un amore ideale, puro e senza macchia, intangibile. È la donna a ispirare un tale sentimento nell'uomo: e questo è il caso, come abbiamo visto, di Yukiko. È solo la donna che sa viverlo compiutamente, con tutta se stessa: e questo è il caso dell'altro personaggio femminile, Fumiko, che dopo essersi data, in Mille gru, al giovane, decide di sparire dalla sua vita, sacrificandosi per lui e continuando ad amarlo, lontano e irraggiungibile, come appare dalle sue splendide lettere, che costituiscono il nucleo centrale de Il disegno del piviere.