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L'ultimo Nietzsche aveva perso ogni contatto con quanti lo avevano seguito nella sua avventura ormai volta verso il tragico epilogo (subito dopo verranno seguaci e adepti, ma tutti saranno ingannati dalla multilateralità del suo pensiero, fonte di equivoci anche grotteschi). Cionondimeno, quando sta per lasciare la sfera del mondo cosciente, Nietzsche ritorna a tutti gli amici del passato con i messaggi torinesi. Di questi, i due più lunghi e commoventi sono indirizzati a Burckhardt. Prima che il sipario della pazzia scenda, Nietzsche fornisce a Burckhardt la chiave per comprenderlo: "alla fine sarei stato molto più volentieri professore basileese che Dio; ma non ho osato spingere così lontano il mio egoismo da omettere, per causa sua, la creazione del mondo".