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Borghi a due passi da Roma. Non è certo un mistero che Roma, con il magnetismo della sua gloria e dei suoi splendori, capti la gran parte dei flussi turistici che orbitano nel centro Italia. È un monopolio di attenzioni e ammirazione che si comprende senza sforzo, ma che rischia di appannare, persino oscurare, la lucentezza di tante gemme dell'arte, della cultura e della storia disseminate nei dintorni della capitale. Già a pochi chilometri dal Grande Raccordo Anulare, superando i territori infettati dalla speculazione edilizia, si incontrano mete che meritano invece di essere valorizzate, ammirate e protette: non solo i luoghi che sono stati eletti Patrimoni dell'Umanità dall'Unesco, come le eccezionali ville di Tivoli e le memorabili necropoli di Cerveteri e di Tarquinia, ma anche un nutrito drappello di destinazioni e di borghi poco conosciuti o addirittura ignorati dal turismo di massa. Dalla periferia romana alle vallate argentate della Sabina, dalle selvagge forre della Tuscia ai castelli del Basso Lazio, andare alla scoperta del territorio diventa l'occasione per attingere a un serbatoio di emozioni rare. Come quelle che si provano al cospetto degli affreschi della Cripta di San Magno ad Anagni, della Scala Regia nel Palazzo Farnese di Caprarola, del refettorio di Santa Maria in Legarano, oppure nelle abbazie e nei monasteri che hanno contribuito a far nascere l'identità europea o, ancora, nelle catacombe di Santa Savinilla a Nepi o tra le polle sorgive e i ruderi dell'Oasi di Ninfa.