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La Belle Époque: tutto sembra possibile e il progresso umano pare inarrestabile. Sono gli anni in cui nascono la radio, la lampadina, il telefono, l'automobile; l'uomo vola grazie ai fratelli Wright e scopre il mondo grazie ai fratelli Lumière. Anche Torino è investita dalla straordinaria vivacità culturale di quegli anni, celebrati con le esposizioni internazionali del 1902 e del 1911, abbracciati nei cambiamenti della società e dell'urbanistica. In città spuntano come funghi gli studi cinematografici popolati dalle prime star e le fabbriche che producono i nuovi frutti del progresso come l'automobile. Perso il titolo di capitale, Torino insegue un nuovo obiettivo: diventare la città della modernità e dell'industria. Ma non tutto è perfetto: l'industrializzazione porta con sé gravi problemi abitativi dovuti alla tumultuosa crescita della popolazione; nascono i primi attriti fra datori di lavoro e operai che si battono per un'equa retribuzione e un orario meno massacrante. Un momento storico irripetibile, che inesorabilmente termina allo scoppio della Grande Guerra, l'evento che, parafrasando Edward Grey, il ministro degli Esteri britannico del tempo, spense le luci dell'Europa. Un volume per raccontare la Torino di quegli anni attraverso una rigorosa ricerca documentale, uno stile agile e uno straordinario apparato iconografico, in parte inedito, proveniente da importanti archivi cittadini.