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Nella Torino degli anni Settanta, tra fabbriche e lotte sociali, un gruppo di giovani dà vita a un sogno destinato a rivoluzionare profondamente le abitudini degli italiani: la tv privata. Riccardo Humbert, che fu uno di quei pionieri, rievoca in questo libro la nascita delle emittenti torinesi, dipingendo con lucida ironia un grande affresco fatto di situazioni paradossali, personaggi surreali e trasmissioni diventate icone di un'epoca: dallo spogliarello delle casalinghe agli esordi di Piero Chiambretti, dal «pinotismo» del Mago Gabriel ai programmi di cucina. Un'opera dedicata a quella rivoluzione televisiva che cambiò per sempre il costume degli italiani.