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All'inizio era la «villeggiatura», esclusivo appannaggio delle classi più agiate. Gli aristocratici impegnati nel Grand Tour. Lo sviluppo dell'alpinismo, dello sci e del turismo estivo e invernale nelle valli alpine del Piemonte. La costruzione della rete di rifugi e bivacchi del CAI. Poi la rivoluzione del treno e delle prime automobili, che rende possibili i viaggi a una fetta sempre più ampia della popolazione. Fioriscono nuove stazioni turistiche, come Sestriere, e alberghi e ristoranti spuntano anche nelle più remote località delle Alpi, mutandone l'aspetto, l'economia, il tessuto sociale. Nascono nuove professioni per soddisfare le esigenze dei turisti. E poi la «Riviera piemontese»: la villeggiatura sui laghi di Viverone, Maggiore, d'Orta e di Avigliana, nel pieno del boom delle cure idroterapiche. Storie di progetti ambiziosi, di personaggi lungimiranti che intuiscono le potenzialità della «nuova moda delle vacanze», di una società che si evolve, di territori mutati in modo radicale. Una minuziosa ricerca documentale, ma dallo stile agile e curioso, e uno straordinario apparato iconografico, in gran parte inedito, proveniente da archivi privati e locali.