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La notte fra il 12 e il 13 luglio 1943 un'imponente flotta di oltre duecento fra i più moderni aerei da combattimento fece piovere su Torino una quantità impressionante di ordigni, provocando morte e devastazione. Fu, quello, il più pesante bombardamento subito dalla città, la prima in Italia a essere colpita per via aerea già il secondo giorno di guerra. Da allora sono passati più di settant'anni, ed è possibile tentare una ricostruzione storica dei bombardamenti su Torino, cercando di comprendere che cosa significasse per gli abitanti vivere o, più ancora, convivere con le bombe. Grazie a un materiale documentario, soprattutto fotografico, assolutamente inedito (di origine anglo-americana), il volume innanzitutto ricostruisce la cronologia dei bombardamenti che colpirono Torino: quelli "nemici" dell'autunno 1942 e della primavera-estate 1943 e, dopo il dramma dell'8 settembre, quelli "amici" che avevano come obiettivo i grandi complessi industriali che alimentavano lo "sforzo bellico". Significativa è anche la ricostruzione dell'attività di intelligence degli Alleati, la loro interpretazione dei dati della fotografia aerea e la diffusione dell'informazione sui bombardamenti. Ma, soprattutto, il volume si dedica ad analizzare il modo in cui i torinesi hanno fatto fronte al dramma dei bombardamenti: i rifugi antiaerei, gli allarmi, gli sfollamenti, gli approvvigionamenti, gli orti di guerra. Uno spaccato della vita quotidiana sotto le bombe, con attenzione per la tenuta psicologica della popolazione.