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Quest'antologia di Huysmans raccoglie una serie di scritti, per lo più inediti in italiano, basati sulla tematica dell'esoterismo e della stregoneria. Si passa da Gilles de Rais, estrapolato dall'amico Gustave Boucher dal romanzo "L'abisso" (1891) al fine di ricavarne una conferenza tenuta nel Poitu, poi pubblicata in un rarissimo opuscolo, in cui si descrivono le dissolutezze compiute dal condottiero che combatté a fianco di Giovanna d'Arco, in seguito identificato con la figura di Barbablù, all'articolata prefazione scritta per "Il satanismo e la magia" (1895) di Jules Bois. Dopo una scelta di lettere si presenta "Una seduta spiritica a casa di J.-K. Huysmans" dello stesso Boucher, in cui viene rievocata un'esperienza medianica vissuta con trasporto e scetticismo dall'autore di "Controcorrente". Il lettore ha così l'opportunità di misurarsi con un mondo scomparso ma affascinante, popolato di maghi e ciarlatani, di fondatori di sette ed esaltati seguaci delle messe nere, che sconfinerà in situazioni borderline descritte nell'"Abisso". Si chiude così quel processo che portò lo scrittore, partito da una generica ripulsa verso ogni forma di religione, a convertirsi dopo essere stato irretito nelle spire di un satanismo d'accatto, professato da figure singolarissime come quelle dell'abate Boullan, di Louis Van Haecke, di Berthe Courrière, di Stanislas de Guaïta: quasi un passaggio obbligato dal mondo della superstizione alla redenzione che troverà pace solo nel chiostro di Ligugé.