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Oltre alla magnifica galleria dei ritratti, presentati nell'altro volume, è sopravvissuta alla dispersione del ricco patrimonio artistico della Società degli Artisti e Patriottica un'altra serie grafica che rimane un'importante testimonianza della ininterrotta vitalità di un'associazione che ormai vantava origini antiche. Mentre la galleria dei ritratti restituisce attraverso il volto degli artisti che l'hanno frequentata la storia dell'associazione nella seconda metà dell'Ottocento e nei primi quattro decenni del secolo successivo, questa raccolta di caricature assume più una testimonianza della dimensione mondana prevalente appunto negli anni Venti e Trenta del Novecento, quando anche per ragioni storiche l'impegno politico e militante veniva a spegnersi. Nella maggior parte dei casi sono gli stessi pittori a passare dal serio all'ironico e, dopo essersi ritratti in posa ufficiale, composta e talvolta compiaciuta, si divertivano a sbeffeggiarsi a vicenda. Palanti, Morelli, Martinenghi, Mossa o Bettinelli si cimentano, con piglio e sincerità, nel rito goliardico della caricatura. Altri iscritti al circolo o le fedeli modelle ne fanno le spese, venendo trasformati in macchietta, vedendosi ridotti a una forma geometrica o finendo nella lente deformante delle mani più veloci e sarcastiche della città meneghina.