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William Butler Yeats lavorò per tutta la vita all'interno del più profondo rinnovamento dell'arte moderna, accanto ai preraffaelliti, ai simbolisti, agli astrattisti, ai vorticisti cari all'amico Ezra Pound. Circondato da artisti anche in famiglia (il padre John, il fratello Jack, le sorelle "Lily" e "Lolly"), sviluppa la sua passione per l'Unità delle arti proiettandole soprattutto nel teatro, che diventa il principale strumento di crescita intellettuale della nuova Irlanda. La potenza di visione di Blake e il folto mondo magico d'Irlanda si fondono nel precoce ammiratore di Dante Gabriel Rossetti e della felicità utopica di William Morris in reazione all'eterogeneità del mondo moderno, il cui mito del progresso si frantuma nella prima guerra mondiale, e negli eventi che preparano la seconda. Le arti sono sempre state una chiesa del mondo immaginale, dove come i cacciatori di Baudelaire, perduti nei grandi boschi, gli artisti si lanciano gridi, inseguendo simboli nati nelle emozioni, e tagliati con il diamante dell'intelletto. Per trovare la propria maschera vera l'artista passa attraverso il proprio opposto. La propria lacerazione è necessaria all'Unità finale. L'energia gioiosa e tragica dei Greci che oltrepassa la misura di Pitagora, la mente di Michelangelo, cattura un ritmo della vita che va oltre la morte.