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Leopoldo Panero è una della voci più significative della poesia spagnola contemporanea, il miglior poeta del dopoguerra secondo Dámaso Alonso e Jorge Guillén, figure di spicco della Generazione del '27. La sua opera, espressione di un intimismo fondato sui valori familiari e religiosi, canta il paesaggio del Guadarrama, quale spettacolo rigenerante della natura, il sentimento d'amore e le inquietudini esistenziali che cercano nella presenza di Dio una risposta alle domande dell'uomo. Un impegno assoluto, dove l'esperienza quotidiana della vita si intride di spiritualità e trascendenza, e va alla ricerca del luogo originario della perduta innocenza. Da qui una scrittura cristallina, scevra di preziosismi e ricca di silenzi; una poesia elementare, affidata alla musicalità di un verso classico e moderno. L'emozione che la sostiene nasce dall'intimità del poeta e traduce il momento della scoperta dell'amore, ma in generale riflette il dubbio che si apre al dialogo con una voce superiore, non ben definita o raggiunta. Quel che conta non è il destinatario del canto, bensì il mondo interiore che, con l'esperienza terribile della guerra civile, si arricchisce di immagini concrete e vitali. Motivi extraletterari hanno finito per emarginare la figura e l'opera dell'autore; questa antologia, la prima in Italia che riunisce i testi esemplari, vuole riscattare dal silenzio l'indiscutibile bellezza della poesia di Leopoldo Panero.