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Pierre Guyotat (Bourg-Argental, 1940) venne scoperto nel 1960 da Jean Cayrol, allora direttore della rivista "Ecrire". Guyotat ha attraversato le principali correnti letterarie e le più contrastate esperienze politiche collettive degli ultimi decenni, mantenendo uno stile personale e unico. Da Sur un cheval, il suo primo romanzo, passando per Éden, Éden, Éden e, soprattutto, Tombeau pour cinq cent mille soldats, Guyotat si è sempre mostrato fedele alla propria, personalissima cifra narrativa. Costretto a un lungo silenzio dalla malattia, dopo un internamento psichiatrico, conseguenza del coma di cui fu vittima nel 1977, Guyotat ha trovato nella scrittura autobiografica la chiave definitiva della propria poetica. Nascono da questa rinnovata consapevolezza libri quali Coma (tradotto in Italia da Medusa nel 2009), Vivre e Formation che nell'ultimo decennio hanno attirato su di lui le attenzioni di studiosi e lettori. Considerato da Michel Leiris uno dei principali scrittori della seconda parte del XX secolo, Pierre Guyotat ha in definitiva costruito il proprio universo poetico-letterario fondandosi essenzialmente su due elementi: una inconsueta carica visionaria e una lingua capace di muovere una molteplicità di registri diversi, dal tragico all'epico, al grottesco.