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La nobiltà della pelle è l'ultimo lavoro di spessore che il settantaseienne Henri Grégoire, infaticabile difensore degli uomini di tutti i colori, dedica alla questione coloniale. Scritto nel 1826, questo brillante pamphlet porta alla loro estrema e più convincente sintesi le argomentazioni sviluppate nel corso di quarant'anni di impegno abolizionista e anticoloniale. Il testo non deve essere considerato solo come un classico del pensiero abolizionista animato da una veemente intenzione morale: esso rappresenta uno dei primi tentativi di fornire una complessiva analisi sociologica e politica del razzismo. Indicando la continuità logica di pregiudizio e oppressione l'abbé Grégoire vi apre una strada che conserva intatta sino a oggi tutta la sua forza: il razzismo, dice Grégoire, è una falsa questione culturale, che per essere disinnescata sotto il profilo sociale deve essere compresa più giustamente come una questione politica. La questione del razzismo non è altro, in fondo, che la questione della nostra irrealizzata democrazia.