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Chador, imam e harem: tre parole chiave per capire l'Iran di oggi, Paese che è passato dal regime filo-occidentale dello Scià a quello della rivoluzione di Khomeini, che ha imposto una repubblica fondata sulla teocrazia islamica. Oggi l'Iran è sotto gli occhi del mondo per le molte tensioni politiche di cui è oggetto dentro e fuori dai propri confini e in particolare per la corsa al riarmo nucleare. Per due anni, Marcella Croce ha osservato con attenzione l'Iran, Paese sul quale in realtà si continua a essere molto disinformati, raccogliendo notizie di prima mano nel vasto territorio ancora ignoto che si stende "oltre il chador". Come si sopravvive nella repubblica islamica? È piuttosto semplice: anche i musulmani ferventi (persino molti mullah) non amano affatto le imposizioni governative e scavano un abisso più o meno profondo fra il mondo della propria famiglia e la vita pubblica esterna, dove regna l'opportunismo. Le donne più spregiudicate vanno a vedere i defilé di moda, sono ben truccate, e hanno solo uno straccetto in testa; le più tradizionali indossano il chador nero più integrale, e le studentesse di ogni tipo di scuola o università sono obbligate ad andare in giro vestite come suore. Ogni episodio della vita è stato per l'autrice occasione per imparare a riconoscere le caratteristiche essenziali di questa splendida cultura, ma anche le aberrazioni della repubblica islamica che tiene vigili i Paesi dell'Occidente con le sue minacce.