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Due grandi antropologi divisi sull'arciquestione dell'Occidente: qual è il confine che separa civiltà e barbarie? Nel 1954, sulle pagine della "Nouvelle Revue Française", Roger Caillois si scagliava contro gli intellettuali che, delusi dalla cultura dell'Occidente, rinnegavano gli ideali della propria civiltà fino a spingersi a esaltare i "valori" della barbarie. L'accusa si rivolgeva in modo specifico al saggio di Claude Lévi Strauss, "Razza e storia", apparso nel '52 per volontà dell'Unesco; l'uguaglianza fra le culture e le razze e l'impossibilità di stabilire gerarchie fra di esse, sostenute dall'antropologo francese, apparivano a Caillois argomentate in forme poco coerenti.