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Il titolo, "La civetta di Venere", come si intuisce, è un gioco di parole sulla famosa frase di Hegel: "la civetta di Minerva vola solo al crepuscolo", intendendo egli che la comprensione della Storia può avvenire solo a posteriori. L'amore invece è un'energia passionale che vuole essere vissuta in ogni momento e ad ogni età, ma non sempre è capita, né forse è necessario farlo. Questo libro si propone invece come una vetrina della sentimentalità contemporanea, per osservare e tentare di comprendere meglio la natura di questa esperienza così necessaria alla felicità.