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Titanico compratore ancor più che venditore diabolico, il mercante d'arte Joseph Duveen fu l'inflessibile arbitro del gusto sotto la cui regia si formarono le maggiori collezioni americane. In presenza di tasse sul reddito e sulla successione che rendevano difficile la continuità delle collezioni private, Duveen seppe pilotare le donazioni che formarono il nucleo della National Gallery di Washington. Pubblicata dapprima a puntate sul "New Yorker" tra il 1951 e il 1952, questa biografia è rimasta celebre. Rigorosa e documentata ma al tempo stesso avvincente e ricca di colpi di scena, ritrae l'estroso Duveen, quasi un incrocio tra Arsenio Lupin e il Dottor Fu Manchu, dedito soprattutto a mandare in fumo gli affari della concorrenza.