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Mezzo secolo fa, quando erano ancora vive le tragedie di distruzione e miseria provocate dalle guerre e dalle dittature del Novecento, altrettanto chiari e urgenti erano i fini che si voleva perseguire con l'unità europea: pace, libertà, benessere. Nei decenni successivi, e specie dopo gli eventi traumatici legati al 1989, il progetto-Europa si propone come risposta alle inquietudini dei Paesi europei e al nuovo disordine internazionale. L'europeismo diventa un'ideologia non screditata in epoca di "fine delle ideologie". Di fronte al trauma paralizzante dei referendum francese ed olandese sulla "costituzione europea" (2005), è però giunto il momento per riflettere con distacco critico sull'integrazione europea, sul suo significato, sulle sue realistiche prospettive. Perché l'Unione Europea non riesce a darsi una costituzione e un profilo democratico? Perché è guardata con crescente scetticismo dalla gente comune? Tirando le fila di un lavoro di ricerca e riflessione che dura da una decina d'anni, Gaspare Nevola offre una chiave di lettura dell'integrazione europea centrata sulla rivitalizzazione delle categorie moderne dell'analisi politica (potere e identità, autorità e lealtà, costituzione e obbligazione politica, democrazia e patriottismo). Per comprendere cosa è e cosa non è l'Unione Europea è necessario chiarire significato e condizioni essenziali della democrazia, della costituzione, dell'unità politica.