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Nei decenni in cui si stava sviluppando la prima comunità scientifica, i carteggi ricoprirono in tutta Europa una grande importanza: ne è un esempio l'astronomia, che nello stesso periodo viveva anche la rivoluzione del newtonianesimo. Questo libro esplora la fitta corrispondenza con cui le osservazioni celesti venivano condivise tra Roma, Bologna, Genova e Parigi: oltre ad alcune lettere già edite di Giovanni Domenico Cassini, si studiano e pubblicano più di centocinquanta lettere tra Francesco Bianchini, Eustachio Manfredi e Giacomo Filippo Maraldi. Il volume procede alla luce degli studi sui linguaggi specialistici, indagando lo statuto diafasico dei carteggi astronomici, la peculiare dialettica fra italiano e latino al loro interno, la caratterizzazione sintatticotestuale delle lettere; si propongono inoltre schede lessicali sui principali lemmi astronomici del corpus, documentati e commentati in ottica sincronica e diacronica. Infine, l'Appendice cartacea e digitale fornisce la trascrizione - orientata a criteri di massima conservatività - di un'ampia selezione delle lettere inedite.