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I rapporti inter artes hanno da sempre caratterizzato il discorso culturale e ancor di più contraddistinguono quello contemporaneo, aperto a nuovi strumenti comunicativi. La capacità di un'arte di transitare in un'altra è l'assunto da cui muove questo libro, in cui due sono i linguaggi "in movimento" ad essere presi in esame: la letteratura e il cinema (e in un caso anche il teatro e la televisione). Una prima parte è dedicata agli autori polivalenti - registi/scrittori e scrittori/registi (Malaparte e Sorrentino) - mentre una seconda è consacrata all'adattamento cinematografico di opere letterarie (da Basile a Svevo passando per Manzoni e Boito). In entrambe le sezioni un ruolo fondamentale e innovativo è svolto dall'analisi delle sceneggiature, spesso inedite. Adattamenti, echi, rifrazioni: i confini tra parola e immagine sono assai duttili e questo volume ambisce a dimostrarne ancora una volta la straordinaria permeabilità.