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La poesia di Andrea Zanzotto è ormai riconosciuta come una delle manifestazioni più alte della letteratura europea della seconda metà del Novecento e dell'inizio del nuovo millennio. Tale riconoscimento è accompagnato da una consapevolezza altrettanto attestata e unanimemente condivisa: quella della difficoltà di questa poesia e dell'elevato investimento soggettivo che essa richiede al lettore. Partendo da questi presupposti, il saggio di Alberto Russo Previtali ricostruisce la concezione zanzottiana del destinatario attraverso due linee integrate d'indagine: da un lato l'esplorazione della riflessione in prosa dell'autore, dall'altro l'analisi di alcuni elementi rilevanti del paratesto quali i titoli delle raccolte, delle sezioni e dei singoli componimenti e le note ai testi. Lo studio mostra così la necessità profonda ed eticamente sostenuta dell'oscurità dei messaggi della poesia di Zanzotto e descrive in dettaglio la funzione strutturale ambivalente degli elementi paratestuali, chiamati al tempo stesso a intensificare la densità dei testi e a renderli fruibili.