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Una lettura dei molti materiali e degli scritti che Alessandro Manzoni dedicò al problema della lingua, scevra dal condizionamento pregiudiziale dei confini posti dal dibattito italiano e da oltre un secolo di attenzione riservata soprattutto agli scritti editi, rivela che la riflessione sulla grammatica è uno dei nuclei centrali della teoresi manzoniana, di cui costituisce il principale motore e il cardine concettuale. Il volume indaga il pensiero linguistico manzoniano ponendo particolare attenzione al rapporto con la grammatica generale francese e intende ricostruire i passaggi attraverso cui, a partire da preoccupazioni di tipo sintattico e grammaticale, Manzoni arrivò a rescindere il legame che la grammatica generale istituiva tra pensiero e linguaggio, giungendo alla scoperta della natura segnica di tutti gli elementi della lingua, vero fondamento del principio dell'Uso. Ne emerge una volta di più la grandezza di Manzoni quale pensatore europeo, capace di superare il pensiero linguistico dell'ideologie confutandolo con i suoi stessi strumenti metodologici e separare nei fatti la filosofia dalla linguistica, per giungere a risultati di sorprendente modernità.