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L'Italia non è sempre stato un paese d'immigrazione, in passato è stato soprattutto un paese da cui si emigrava per cercare fortuna. Tra le mete più ambite c'era l'America. Oggi Paola Melone racconta queste migrazioni, non soltanto descrivendone la storia e i luoghi, ma intervistando chi discende dagli italiani che sono partiti per gli Stati Uniti molti anni fa. L'autrice ricostruisce il contesto storico e culturale della Grande emigrazione, che portò in America gruppi di immigrati provenienti dall'area mediterranea. L'atteggiamento xenofobo assunto da parte delle autorità, della stampa, e dell'opinione pubblica americana si riversò soprattutto su coloro che provenivano dal Mezzogiorno, il gruppo maggiormente bistrattato. In realtà la discriminazione era frutto delle teorie nate in Italia all'indomani dell'Unità, studi che vaneggiavano il sottosviluppo degli italiani del meridione in termini genetici e antropologici. Attraverso accurate interviste, l'autrice definisce i tratti dei giovani italoamericani che vivono a New York e che discendono da quelle generazioni che affrontarono faticosamente il viaggio e l'integrazione in un paese straniero, facendo emergere alcuni importanti fattori: quali sono i vantaggi dell'italian ethnicity? Quali invece i pregiudizi che questi giovani riscontrano ancora oggi nella loro quotidianità?