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Il breve saggio è dedicato a una specifica produzione di Calvino, preferito nella sua atipica veste di scrittore in versi e autore di testi per musica. Viene passato in rassegna l'intero corpus delle canzoni scritte nel periodo compreso tra il 1958 e il 1960 ("Canzone triste", "Dove vola l'avvoltoio?", "Oltre il ponte", "Sul verde fiume Po", "Turin la nuit", "Il padrone del mondo", "La tigre") e il racconto mimico "Allez-hop" di cui protagonista è una pulce. È curioso che uno scrittore come Calvino, non soltanto "intimidito" dalla musica, come dichiarato da Berio, ma addirittura quasi impaurito da essa, abbia così insistentemente invaso e oltremodo arricchito un territorio di non propria competenza, facendo i conti con grandi Maestri, sino a proporsi come un vero e proprio "personaggio musicale", un "letterato della musica antica e nascente".