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Molti ricordano il Didimo maestro della divulgazione, pochi conoscono il Sagredo poeta. Sotto quest'altro pseudonimo Rinaldo De Benedetti ha lasciato raffinate opere letterarie. Perché la sua cultura umanistica fu pari a quella scientifica e forse anteriore: aveva solo 17 anni quando scrisse le sue prime liriche. Le ultime, Sonetti Vespertini, circolavano tra gli amici a cura della figlia Anna. Eleganti, lucidamente razionali, spesso sottilmente autoironiche. Tra gli estimatori della poesia di De Benedetti: Mario Luzi, Giovanni Raboni, Benedetto Croce, Attilio Momigliano...