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Nel 1963 Antonio La Penna, nell'Avvertenza al suo libro su "Orazio e l'ideologia del principato", dedicandolo con parole commosse al suo professore di liceo, Enrico Freda, scriveva: "Certamente egli avrebbe desiderato da me ben altro; ma egli non amava i discepoli pedissequi". Né è difficile comprendere intensità di quelle parole, se si pensa a quanto siano stati importanti nel Mezzogiorno i licei e i maestri «di vocazione eccezionale» come Freda. Questo libro, insieme agli altri che La Penna ha scritto, dimostra come egli sia rimasto fedele agli insegnamenti avuti negli anni del liceo, approfonditi poi nella Scuola Normale con Giorgio Pasquali, diventando un maestro degli studi classici in Italia e in Europa.