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Queste storie d'inizio carriera sono diverse dai romanzi successivi di Kurt Vonnegut, dove il tono è più esasperato, dove le sfumature sono molte e le lezioni più complesse. Sebbene, mentre scriveva questi racconti, Vonnegut avesse già visto i bombardamenti di Dresda, avesse trascinato gli scarponi fra i corpi carbonizzati di migliaia di civili, avesse vissuto in un campo di prigionia tedesco, i racconti di "Baci da 100 dollari" hanno la chiarezza di sguardo di un giovane che comincia a capire come funziona il mondo. Puoi quasi immaginare un tipo dagli occhi gentili in cardigan e mocassini che scrive in un bar che fa frullati, mentre riempie il Jukebox di monetine e batte felice a macchina. Ma ovviamente non andava così. Era un uomo con figli che cercava di mantenere la famiglia mentre edificava le lettrici del "Ladies' Home Journal". Più avanti avrebbe scritto, ripetutamente, della fine del mondo. [...] Ma per ora abbiamo il giovane volenteroso fabbricante di trappole per topi, e noi siamo la sua preda consenziente. Prefazione di Dave Eggers.