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Colla, cartoncino e fil di ferro, figurine e vecchi soldatini: era il 1946 e in Inghilterra Peter Adolph si dilettava a costruire le prime miniature dei calciatori. L'idea del Subbuteo nasceva così. Nel 1966 venivano ricreate le sedici squadre del Campionato del Mondo, mentre già nel 1980 i giocatori di Subbuteo erano diventati sette milioni. Daniel Tatarsky ripercorre dalle origini a oggi la storia di un'impresa e di un'utopia: dall'ipotesi che fosse possibile "subbuteizzare" qualsiasi evento del mondo reale, fino al momento in cui, incalzato dalla concorrenza dei videogame, il gioco è stato ritirato dal mercato.