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«Occorre non fermarsi a decifrare il significato netto e preciso dei versi, delle immagini. Meglio lasciarsi investire e trascinare dalle epifanie, le improvvise illuminazioni che sono all'origine dei frammenti, che avvolgono come flash imprevedibili. Perché il troppo ragionare, stabilire contorni, toglierebbe immediatezza alla parola che colpisce ma non definisce, lascia nel vago. Il frammento infatti non è che una parte del tutto al quale si aspira ad avvicinarsi, per impossessarsene e che invece resta sfuggente. Potrebbero essere fotografie, questi versi, sintesi dell'immediatezza dell'istante che vogliono rappresentare e fermare nella memoria». (Dalla prefazione di Davide Rondoni)