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I complessi rapporti tra arte, letteratura e costume che contraddistinsero la temperie culturale della Belle Époque, indagati da un punto d'osservazione inedito: l'amicizia tra Giovanni Boldini, Paul-César Helleu e Sem (Georges Gourçat). Tra i pittori italiani che condivisero le ricerche macchiaiole, dalla fase sperimentale alla prima maturità, e che decisero successivamente di stabilirsi a Parigi, Giovanni Boldini fu senz'altro l'artista che ottenne il più alto consenso da parte della società internazionale del tempo. Il percorso prende avvio dagli spunti che la frenesia metropolitana e la mondanità civettuola della ville lumière offrirono al maestro italiano per arrivare a delineare l'originale alchimia della sua pittura e documentare come essa attinse significativamente sia dal sentimento di eleganza di Helleu, che dall'istinto alla caricatura di Sem. Il volume per la prima volta avvicina le diverse vicende pittoriche di Boldini ed Helleu (Sem svolse esclusivamente l'attività di caricaturista), vicende che, a dispetto della diversa età e delle diverse origini e formazioni, si intrecceranno per un lungo tratto nell'ambiente culturale che gravitava intorno al Conte Robert de Montesquiou, fine esteta e "arbiter elegantiae" dell'epoca.