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Questa monografia dedicata a Grazia Varisco (1937) presenta i lavori di una protagonista di quella tendenza battezzata da Bruno Munari come Arte Programmata. Partendo dalle sue opere più recenti (Silenzi, 2005) per terminare con gli oggetti cinetici degli anni Sessanta, il percorso alla scoperta del lavoro di Grazia Varisco si caratterizza con volumi che definiscono nuove spazialità generando "campi sensoriali" soggettivi che mettono in scena tensioni, espansioni e negoziazioni dello spazio tra il vuoto e il pieno. La monografia (catalogo della mostra milanese) permette di seguire la coerenza formale e processuale nelle opere partendo dal presente per terminare con quelle del passato.