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"Un vento greve, che puzza di cadaveri e fuliggine, incombe sulla strada e mi gela le ossa. Il temporale si avvicina. Non cerco riparo, tanto non ce ne sono di adatti alla mia statura. Zoppico lungo il ciglio della strada, ubriaco come sempre, e intanto spero che lo distanza fra noi si accorci, che finalmente lo nostra pelle si tocchi. Sporco, sconfitto, sconvolto, rimando il momento in cui, senza più fiato e con i piedi martoriati dalle scarpe sbagliate, dovrò fermarmi. Sarò ancora abbastanza vivo da rimettermi in viaggio?"