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Inizia come un sogno lieve, si trasforma poco alla volta in un incubo. Lorenzo Mattotti ci conduce in un viaggio onirico quasi senza parole nella dimensione del mito, con un poema grafico dove il disegno e la potenza evocativa delle immagini danno vita a una storia di luce e ombra, amore e morte. A dare il via al racconto è un io narrante che si addormenta sotto l'albero dove sedeva sempre un famoso "pensatore". Il sogno è la porta d'ingresso in un mondo fiabesco di nuvole antropomorfe che amoreggiano, orchi e gigantesse, animali fantastici, neri conigli e uccelli rapaci. Muovendo dalla "linea fragile" iniziale il tratto di Mattotti via via si infittisce, diventa vorticoso e graffiato, scivola dal bianco della luce al buio di un bosco intricato e nero come quello di Hansel e Gretel, dove si aggira un misterioso viandante...