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Come può un fazzoletto di terra diventare in poco tempo una delle polveriere del mondo? Il 17 febbraio 2008 è nato lo Stato indipendente del Kosovo, ultimo capitolo del violento processo di frammentazione della Jugoslavia, dieci anni dopo lo scoppio della guerra e le bombe della Nato su Belgrado. Gli albanesi kosovari cantano vittoria, ma la Serbia si oppone con tutti i mezzi possibili. L'Europa si divide, gli Stati Uniti esultano, la Russia protesta senza convinzione. Da parte sua, il piccolo Stato è ancora ben lontano dalla normalità, e pochi saprebbero dire quanto durerebbe se i puntelli del sostegno internazionale venissero meno: le città sono presidiate dai militari della Nato, il tasso di disoccupazione è altissimo, e l'unica economia che cresce è quella di uno Stato parallelo e potente, legato alle attività dei cartelli del narcotraffico, alle rotte dell'immigrazione clandestina, a ogni sorta di business illegale. L'autore affronta i passaggi più importanti e tormentati del percorso che ha portato all'indipendenza, con le difficoltà di convivenza quotidiana tra serbi e albanesi. Kosovo è un saggio storico-politico, ma anche un reportage condotto direttamente sul terreno, intervistando i protagonisti e affrontando situazioni pericolose, con spirito di ricerca e amore della verità.